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lunedì 31 ottobre 2011

15-07-1099: LA CONQUISTA DI GERUSALEMME: UNA STRAGE CERCATA

UNO STORICO CRISTIANO RACCONTA...


La maggior parte della popolazione di Gerusalemme si era rifugiata nel Tempio, perché era nella parte più separata della città e munito di mura, torri e porte saldissime: ma questa fuga non riuscì a salvarla. Infatti ben presto fu cosa orrenda vedere la moltitudine degli uccisi e scorgere sparsi i frammenti di membra umane dei morti o mutilati delle membra o privi della testa, ma era anche pauroso il guardare gli stessi vincitori, bagnati di sangue dalla pianta dei piedi alla sommità del capo. Si dice che nell'ambito del Tempio siano caduti diecimila nemici, esclusi quelli che riempivano le piazze e le vie, dei quali si riteneva che il numero non fosse minore.
La restante parte dei soldati, correndo per la città, trascinava come pecore all'aperto i miserabili che si nascondevano e li massacrava. Altri, divisi a gruppetti, entravano nelle case e o trafiggevano con le spade il capo della famiglia con la moglie e i figli e tutta la servitù o li precipitavano dai piani superiori, sicché morivano fracassandosi il cranio. Ciascuno poi attribuiva a sé il possesso della casa, che aveva invaso, con tutta la sua sostanza: infatti avevano stabilito fra loro che, espugnata la città d'assalto, quello che ciascuno conquistava l'avrebbe posseduto per sempre senza molestia alcuna. Perciò, perlustrando la città con diligenza e insistendo nella strage degli abitanti, invadevano i luoghi più nascosti e i più secreti rifugi, piantando sull'ingresso scudi o altro genere di armi perché fosse di avviso ai nuovi sopraggiunti di non entrare e di non toccare quei luoghi come già occupati.
Dopo così crudo e sanguinoso comportamento, per la verità in perfetta sintonia con il costume e la mentalità feudale, i Crociati, che irrompono ormai da tutte le parti, sono presi da un improvviso mistico slancio, cui l'autore fa esplicito accenno secondo un modo tipicamente medioevale di esporre i fatti: presentare l'uomo prima tutto diavolo e poi tutto santo.
Finalmente, riordinata la città e deposte le armi, con spirito di umiltà e animo contrito, a piedi nudi, con mani lavate e vesti pulite, con gemiti e lacrime, presero a visitare i luoghi che il Salvatore volle santificati con la sua presenza. Ed era cosa commovente e piena di letizia spirituale vedere con quale devozione e fervore di pio desiderio si avvicinava il popolo fedele ai luoghi santi"

GUGLIELMO DI TIRO

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