NON NOBIS DOMINE, NON NOBIS, SED NOMINI TUO DA GLORIAM

lunedì 31 ottobre 2011

15-07-1099: LA CONQUISTA DI GERUSALEMME: UNA STRAGE CERCATA

UNO STORICO CRISTIANO RACCONTA...


La maggior parte della popolazione di Gerusalemme si era rifugiata nel Tempio, perché era nella parte più separata della città e munito di mura, torri e porte saldissime: ma questa fuga non riuscì a salvarla. Infatti ben presto fu cosa orrenda vedere la moltitudine degli uccisi e scorgere sparsi i frammenti di membra umane dei morti o mutilati delle membra o privi della testa, ma era anche pauroso il guardare gli stessi vincitori, bagnati di sangue dalla pianta dei piedi alla sommità del capo. Si dice che nell'ambito del Tempio siano caduti diecimila nemici, esclusi quelli che riempivano le piazze e le vie, dei quali si riteneva che il numero non fosse minore.
La restante parte dei soldati, correndo per la città, trascinava come pecore all'aperto i miserabili che si nascondevano e li massacrava. Altri, divisi a gruppetti, entravano nelle case e o trafiggevano con le spade il capo della famiglia con la moglie e i figli e tutta la servitù o li precipitavano dai piani superiori, sicché morivano fracassandosi il cranio. Ciascuno poi attribuiva a sé il possesso della casa, che aveva invaso, con tutta la sua sostanza: infatti avevano stabilito fra loro che, espugnata la città d'assalto, quello che ciascuno conquistava l'avrebbe posseduto per sempre senza molestia alcuna. Perciò, perlustrando la città con diligenza e insistendo nella strage degli abitanti, invadevano i luoghi più nascosti e i più secreti rifugi, piantando sull'ingresso scudi o altro genere di armi perché fosse di avviso ai nuovi sopraggiunti di non entrare e di non toccare quei luoghi come già occupati.
Dopo così crudo e sanguinoso comportamento, per la verità in perfetta sintonia con il costume e la mentalità feudale, i Crociati, che irrompono ormai da tutte le parti, sono presi da un improvviso mistico slancio, cui l'autore fa esplicito accenno secondo un modo tipicamente medioevale di esporre i fatti: presentare l'uomo prima tutto diavolo e poi tutto santo.
Finalmente, riordinata la città e deposte le armi, con spirito di umiltà e animo contrito, a piedi nudi, con mani lavate e vesti pulite, con gemiti e lacrime, presero a visitare i luoghi che il Salvatore volle santificati con la sua presenza. Ed era cosa commovente e piena di letizia spirituale vedere con quale devozione e fervore di pio desiderio si avvicinava il popolo fedele ai luoghi santi"

GUGLIELMO DI TIRO

I CAVALIERI DEL TEMPIO IN PUGLIA

IL SALENTO TERRA DI TEMPLARI


Numerosi sono stati i ritrovamenti in terra pugliese, ed in particolare nel Salento, di siti Templari. Costruzioni che rappresentano in modo mirabile lo spirito e le grandi capacità dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio.
Posizioni di particolare interesse sono rappresentate da Brindisi, Taranto, Otranto ed il Salento in generale. Una riscoperta di quanto fosse ritenuto importante il nostro paese per l'Ordine Templare e non soltanto al nord, dove qualcuno vuol far credere fosse concentrata tutta l'attenzione dei monaci - guerrieri.
Basti pensare che la "Via Francigena", che attraversava tutta l'Europa, e che conduceva i pellegrini in località che gli consentivano di salpare per la Terra Santa, attraversava il Gargano per giungere in terra di Puglia.
Alle volte i complessi simbolismi dei Cavalieri Templari non venivano riconosciuti, non potendo, in tal senso, dare il giusto merito alle capacità architettoniche dell'Ordine.

LOCALITA' TEMPLARI NELLA TERRA DI "SANTA ROMANA CHIESA"

I CAVALIERI DEL TEMPIO IN ITALIA

La presenza dei Cavalieri del Tempio in Italia è stata piuttosto significativa. Un paese al quale erano legati per motivi di tipo religioso, politico e commerciale.
La sede pontificia era l'unica entità terrena alla quale l'Ordine del Tempio doveva obbedienza, in particolare, al solo pontefice.
Molti porti italiani rappresentavano degli ottimi punti di partenza per la Terra Santa, soprattutto nel periodo antecedente alla costituzione della flotta Templare. Fino ad allora Venezia, Genova, Pisa e Brindisi, rappresentarono degli approdi sicuri per l'Ordine del Tempio.
Inoltre l'Italia si trovava a metà strada sulle rotte commerciali provenienti da Oriente, dal Nord Africa e da Malta e Cipro.
C'è anche da dire che i rapporti con i borboni, con i francesi e con la Chiesa, fino all'epilogo cercato da Filippo il "Bello" e Clemente V, furono ottimi, tanto che sono numerose le costruzioni che ancora portano tracce della presenza e dell'intervento dell'Ordine Templare.


domenica 30 ottobre 2011

NEMICI MORTALI DEI CAVALIERI DEL TEMPIO!

CLEMENTE V e FILIPPO IL BELLO


Papa Clemente V


Quando un Ordine di Cavalieri, sebbene ricco e potente come quello dei Templari, si trova ad avere contro il re di Francia, tal Filippo il "Bello", ed il pontefice voluto proprio da quest'ultimo, Clemente V, le possibilità di una riconciliazione amichevole sono pressoché nulle. O si da vita ad una guerra senza confini o si cerca di fuggire.
Ma la prima soluzione non era accettabile per un Ordine nato a protezione del popolo cristiano. In molti trovarono una via di fuga, mentre le più alte figure gerarchiche dell'Ordine rimasero al loro posto, mantenendo ferma la posizione dei Cavalieri di fronte ad accuse infamanti quanto non vere.
Il re di Francia anelava alle ricchezze dei Cavalieri del Tempio e desiderava la loro distruzione per annullare l'enormità di debiti contratti con l'Ordine stesso (la Commandery di Parigi era una delle più ricche!).
Il pontefice era l'unica carica ufficiale e l'unica persona a poter dare ordini ad una prelatura personale come quella dei Cavalieri del Tempio. Ma Clemente V era un debole, un uomo salito sul soglio pontificio per volere dello stesso re di Francia, e che non sarebbe mai andato contro al proprio protettore, sebbene consapevole che in una vicenda come quella dei Templari, avrebbe portato alla morte di molte persone innocenti e a lui fedeli.
Le accuse di eresia sono secoli che si sa che sono state create ad hoc. E dove non si riusciva a colpire l'Ordine del Tempio in modo diretto, venivano inventate le accuse più assurde, che venivano confermate grazie alle torture perpetrate contro gli stessi Cavalieri. Lo stesso Gran Maestro dell'Ordine, De Molay, ed il Precettore di Normandia, custode della Sacra Sindone, de Charney, vennero tenuti in carcere ben 7 anni e bruciati vivi nel 1314 con l'accusa di eresia.
Alcuni storici, molto vicini all'ambito vaticano, stanno cercando in tutte le maniere di riabilitare la figura di Clemente V. Ma un pontefice del genere ha poche possibilità di essere visto in maniera differente da come la parte più vera della storia ce lo fa vedere.
Un Papa inetto, incapace di far valere la propria carica e di difendere gli unici uomini che avrebbero dato la vita per lui, i Templari. Se Clemente V non ha mosso, in prima persona, contro i Cavalieri,  non si è mai opposto però alle amenità del re francese, ha avallato tutte le sue decisioni e, per paura di ritorsioni, ha portato la sede pontificia ad Avignone, dando inizio alla cattività francese della Chiesa.
Papa Clemente V ha le mani lorde di sangue innocente tanto quanto il re francese.
L'opera di redenzione di alcuni studiosi di parte, è quanto mai ridicola ed assurda.

sabato 29 ottobre 2011

I VASCELLI DEI TEMPLARI

A LA ROCHELLE IL GROSSO DELLA FLOTTA


Anche i Cavalieri del Tempio, a partire dal XII secolo, iniziarono a costruire una serie di navi utili per il trasporto di truppe in Terra Santa. Nel primo periodo, coincidente con la I Crociata, molte navi erano di provenienza genovese e veneziana. Da qui la forte necessità con il tempo di realizzare una propria flotta che fosse in grado di solcare i mari liberamente.
I vascelli Templari si potevano rintracciare nei principali porti del Mediterraneo e dell'Atlantico. In Italia a Pisa, Genova, Venezia e, per la vicinanza con il Medio Oriente, a Brindisi. In Francia erano rilevanti i porti di Marsiglia, Nizza, Saint - Raphael. La Rochelle divenne il punto di raccordo della flotta templare che, nel periodo di massima potenza, annoverava oltre 250 vascelli, molti dei quali utilizzati anche per effettuare scorrerie piratesche a discapito di navi musulmane.
Il porto francese che si affaccia sull'Oceano Atlantico, rappresentava un punto strategico per l'Ordine dei Cavalieri Templari. Qualsiasi destinazione era possibile da quel porto. E quando Filippo "il Bello" scatenò la caccia ai Templari, cercando di annientarli e di impossessarsi delle loro immense ricchezze, rimase a becco asciutto. I Cavalieri del Tempio riuscirono a nascondere i propri tesori, in parte imbarcandoli sulle navi alla fonda nel porto della Rochelle.
Da quel porto, dati storici, informano che le navi del Tempio presero tre differenti vie. La prima, la più vicina, verso il Portogallo, dove i Cavalieri vennero accettati a braccia aperte da re Dionigi e dove divennero i Cavalieri dell'Ordine del Cristo.
La seconda metà fu la Scozia, ben lontana dai dettami della Chiesa Romana e dove emerse la famiglia "Sinclar", legata in maniera indissolubile ai Cavalieri del Tempio.
La terza metà, ultima ma non meno importante, attraversava l'Oceano, portando le navi con la Croce Patente sulle vele, nel nuovo mondo, con oltre un secolo di vantaggio sul "templare" Cristoforo Clombo

venerdì 28 ottobre 2011

LA SINDONE ED I CAVALIERI DEL TEMPIO

UNA CONGIURA SENZA TEMPO

Un Templare con la Sindone
Proprio la Chiesa e la nazione che aveva dato i natali alla maggior parte dei Gran Maestri dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio, la Francia, hanno tentato di portare alla distruzione tale Ordine di monaci - guerrieri.
Tanti motivi, nessuno vero e convalidato dalla storia. Ma finora abbiamo dovuto berci le favolette che in troppi hanno voluto raccontarci.
Le accuse di omosessualità, di eresia, di blasfemia, piuttosto che essere ricercate e cacciate dalla stessa "Santa Romana Chiesa", venivano proiettate su un Ordine nato a protezione della cristianità in Terra Santa.
Il  13 Ottobre del 1307 è stato il momento della vergogna per il sovrano di Francia, Filippo il "Bello" e per il pontefice, fatto eleggere dallo stesso re di Francia, Clemente V. Era un venerdi, ed è rimasta nella storia l'empietà di quel giorno, tanto che ancora oggi, il venerdi 13, viene considerato un giorno maledetto.
Centinaia di Cavalieri del Tempio vennero arrestati dalle truppe del re di Francia. Molti vennero uccisi. La maggior parte condotti nelle galere francesi e sottoposti a torture inaudite, tanto da costringere i seppur valorosi guerrieri templari a confermare tutte le accuse che gli venivano mosse.
Emerse un rituale eretico: il bacio di un idolo con la barba, chiamato Baphomet o Bafometto. Nessuno ci credeva gà allora, ma di fronte ad un Papa e ad un re come quello francese, nessuno mosse un dito. Eppure tutti erano a conoscenza che in quel periodo la Chiesa aveva perso il controllo della Sacra Sindone. E questo perchè era nelle mani dei Cavalieri de Tempio. L'immagine era proprio quella di un uomo barbuto, come si può ancora vedere a Torino.
E quindi Baphomet non era altro che il volto di Cristo, impresso nel proprio sudario?
Caspita! Ci sono voluti 7 secoli perchè la Chiesa riuscisse a trovare le parole per affermare una cosa così semplice. E tanti innocenti sono morti, nel frattempo!

LA MADONNA NERA: QUALE MARIA?

I CAVALIERI DEL TEMPIO E MARIA MADDALENA
La Madonna Nera di Czestochowa

Le notizie in merito a Maria Maddalena sono sempre state molto frammentarie. L'intenzione di fare un pò di chiarezza in merito ad una figura essenziale per la nascita del "vero cristianesimo" è sempre stata molto scarsa. In troppi si sono appoggiati all'ambigua figura di Saulo di Tarso (l'odierno San Paolo), mentre la luminosità della figura della Maddalena è stata da millenni bistrattata, fino a giungere, nel VII, a definirla una meretrice.
I Cavalieri del Tempio hanno sempre venerato quella che per la Chiesa del periodo era la Maria sbagliata. La Maddalena è sempre stata al centro del culto Templare, insieme a Colui che veniva considerato il suo "eterno sposo", Gesù il Cristo.
La vera storia di Maria Maddalena è sempre stata conosciuta, ma celata per quasi due millenni. E coloro che ne erano a conoscenza venivano inevitabilmente messi a tacere. Le preghiere che i Cavalieri del Tempio recitavano prima di recarsi in battaglia erano essenzialmente rivolte a Gesù e a Maria Maddalena.
Qualche storico, ovviamente fuori dalle righe, afferma anche l'esistenza di una probabile discendenza diretta di Cristo, di cui però, al momento, non si riescono ad avere notizie storiche certe.
Ma la Madonna Nera, quella che in molte zone del nostro stesso paese viene venerata ed esposta nelle chiese, non è altro che una rappresentazione di Santa Maria Maddalena, la protettrice dei Cavalieri Templari

giovedì 27 ottobre 2011

IL PIU' GRANDE E POTENTE SOSTENITORE DEI TEMPLARI

BERNARDO DI CHIARAVALLE


Bernardo di Chiaravalle fu l'uomo che ebbe maggiore influenza sulla crescita e sullo sviluppo dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio. Perorò la causa del nuovo Ordine di monaci - guerrieri fin dove le proprie gambe riuscirono a portarlo sul vecchio continente. Molto vicino a Santa Romana Chiesa, riuscì a far riconoscere l'Ordine del Tempio come una "Prelatura Personale" del Papa, a quel tempo Innocenzo II,  anno del Signore 1119.
Questo conferiva un immenso potere ai Cavalieri Templari: per qualsiasi questione, avrebbero dovuto risponderne direttamente ed esclusivamente al pontefice. Non esisteva nessun altro livello gerarchico.
E tra i primi nove Cavalieri del Tempio figurava lo zio di quello che sarebbe divenuto San Bernardo di Chiaravalle: André de Montbard.
L'Ordine ottiene l'approvazione definitiva, sempre grazie alla grande opera di Bernardo di Chiaravalle, da Papa Onorio II, nel 1128. Il monaco scrisse, nel 1135, "De Laude novae militiae ad Milites Templi", quelle che venne considerata la Regola dell'Ordine del Tempio.
E nel 1147 fu lo stesso Bernardo di Chiaravalle, non prima che Papa Innocenzo III assegnasse la Croce Patente come simbolo proprio del nuovo Ordine di monaci - guerrieri, a predicare la II crociata.

mercoledì 26 ottobre 2011

I PRECETTI DEI CAVALIERI DEL TEMPIO

I MONACI - GUERRIERI



Differentemente da quanto affermano numerosi storici, il nucleo di coloro che costituirono l'Ordine dei Cavalieri Templari, nacque nel 1109.
Si proponevano di proteggere i pellegrini in Terra Santa. Proteggerli da aggressioni ed assalti da parte dei musulmani, nemici mortali dei cristiani, in "eterna" contesa per il dominio della Città Santa, Gerusalemme.
L'Ordine di tali cavalieri, all'origine e per i nove anni successivi, fu composto da 9 personaggi che, dopo la morte di Goffredo di Buglione, si assunsero l'onere e l'onore di "difensori del Santo Sepolcro".
Il fondatore dell'Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone, Hughes de Payns, di origini italiane, come dimostrato da numerosi documenti risalenti all'epoca, venne affiancato da altri otto Cavalieri: Bysol de Saint Omer, André de Montbard, Archambaud de Saint Aignan, Gondemar, Rossal, Jacques de Montignac, Philippe de Bordeaux e Nivar de Montdidier.
Non si trattava certo di povera gente che non aveva di meglio da fare che recarsi a conquistarsi un bottino oltremare. Tutti aristocratici, che per fede ed amore in Cristo, abbandonarono ogni loro proprietà e ricchezza per dedicarsi alla protezione dei pellegrini.
POVERTA' - OBBEDIENZA - CASTITA'


martedì 25 ottobre 2011

IL VESSILLO TEMPLARE

COME UN OMBRA ACCOMPAGNAVA I CAVALIERI IN OGNI LORO BATTAGLIA!

UN BUCO STORICO DI NOVE ANNI

NASCONO I CAVALIERI DEL TEMPIO
MA QUAL'E' LA DATA REALE?


Come sempre accade, la storia la scrivono i vincitori. Ma spesso, in tutto quello che riportano, nel vano tentativo di essere il più esaustivi possibili, si dimenticano qualcosa. Ed in questo caso, nella vita dell'Ordine dei Cavalieri Templari, c'è un vuoto che non è stato mai colmato dagli storici ufficiali. La soluzione è stata semplicemente quella di spostare la data della fondazione del sodalizio che avrebbe dato vita ai Cavalieri del Tempio.
Si continua a leggere che l'Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone sia nato tra il 1118 ed il 1119, durante la reggenza gerosolimitana di Baldovino II. Secondo Giacomo di Vitry, nel suo "Historia orientalis sed Hierosolymitana", sarebbe stato proprio tale sovrano ad assegnare ai Cavalieri Templari, come dimora, alcuni locali in stretta prossimità con la Moschea di Al - Aqsà, là dove sorgeva il Tempio del Re Salomone.
Sembra piuttosto che tale parte di storia dell'Ordine del Tempio vada anticipata di circa 9 anni, tornando indietro nel tempo al 1109, epoca in cui il re di Gerusalemme era Baldovino I, fratello del defunto Goffredo di Buglione, passato alla storia come il vero artefice della conquista della Città Santa. Il resto rimane alla stregua di quanto descritto dagli storici....
Ma in questi 9 anni, nei quali l'Ordine dei Templari era noto a ben pochi e nei quali i Cavalieri del Tempio erano solo nove, cosa accadde?
Bisogna andare a fondo in questo mistero, mai veramente studiato!

lunedì 24 ottobre 2011

I MONACI - GUERRIERI: UNA TOTALE DEDIZIONE A CRISTO

QUESTI ERANO I CAVALIERI DEL TEMPIO


"Sono leoni in guerra e agnelli pieni di dolcezza nelle loro case. Sono rudi cavalieri nel corso delle spedizioni militari ma simili a eremiti nelle chiese. Sono duri e feroci contro i nemici di Dio e prodighi di carità verso gli uomini pii e timorati di Cristo.......e tutte le volte che i cavalieri erano chiamati alla battaglia, essi domandavano non quanti fossero i nemici, ma in che luogo si trovassero.........."

Jacques de Vitry: Histoire des Croisades

domenica 23 ottobre 2011

L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI INNOCENZO

DUE PONTEFICI CHE CAMBIARONO LA STORIA
 L'ORDINE DEI CAVALIERI DEL TEMPIO
PAPA INNOCENZO II e INNOCENZO III

Una "particolare" Croce Patente


La storia dei Cavalieri del Tempio è costellata di eventi di particolare rilievo, ancora prima che entrassero nel pieno del proprio ruolo di difensori della cristianità in Terra Santa. Molti sono gli aspetti che ancora non risultano particolarmente chiari, che vanno ad affiancarsi alla storia di un Ordine cavalleresco di "monaci e guerrieri".
Nel 1139 Papa Innocenzo II, grazie anche al grande lavoro del primo estimatore ed in qualche modo "fondatore" dei Templari, Bernardo di Chiaravalle, emetteva la bolla papale "OMNE DATUM OPTIMUM". Questa concedeva ai Cavalieri del Tempio la totale indipendenza da qualsiasi gerarchia, con l'unico obbligo di dover rispondere direttamente ed esclusivamente al pontefice. La libertà ed il potere di questo Ordine cresceva in maniera esponenziale con il trascorrere del tempo, fino a divenire in breve, l'organizzazione militare e politica più temuta, e non solo in Terra Santa.
Nel 1147 Papa Innocenzo III concedeva ai Cavalieri del Tempio l'onore di poter indossare la croce rossa, nota come Croce Patente, simbolo della cristianità, in rappresentanza di Cristo e della sua sofferenza. Una croce di colore rosso cremisi, posta inizialmente sulla spalla sinistra del mantello bianco, con le braccia della stessa lunghezza e con le estremità che si slargavano all'estremità rimanendo comunque piatte, a differenza di altri ordini.
La Croce Patente non ha mai abbandonato l'Ordine, simbolo di monaci - guerrieri temuti e rispettati ovunque.

sabato 22 ottobre 2011

UN VALORE SPECIALE

 POCHE PAROLE CHE VALGONO UN'INTERA VITA
Il giuramento dei Cavalieri del Tempio


Cavalieri, scudieri, servitori, che la pace del Signore, promessa agli uomini di buona volontà, sia con noi.
In questo luogo angusto e santo, in suo nome, noi vedremo pronunciare, da labbra pure e con umile fierezza, il Giuramento del Templare che i Poveri Cavalieridi Cristo fecero nel momento più sacro della vita Templare.
Signore che spieghi i cieli come una tenda di luce, Signore che fai dei fulmini i messaggeri della tua maestà, davanti il tuo sacro altare, dove s'adempì la sublime immolazione, noi leviamo alta la spada della luce, per depositarla ai piedi dell'altare come testimonianza del nostro giuramento.
Signore Dio delle armi, noi lo giuriamo per il Cristo, giammai contro il Cristo, per la difesa del Vangelo, per la guardia dei pozzi, per la verità, per la giustizia.
Contro gli oppressori, contro i mietitori di scandali ed i corruttori dell'innocenza, contro la menzogna liberata, contro i traditori delle fazioni e dei partiti:
Noi lo giuriamo di impegnare la doppia spada: quella d'acciaio levigato e quella della parola splendente e fulminante.
Giammai noi attaccheremo per primi.
Giammai noi provocheremo per primi.
Tre volte noi sopporteremo l'ingiuria.
Tre volte noi ignoreremo il disprezzo e la menzogna.
Ma quando la spada brillerà nel sole come un colpo di chiarore, tuonerà la parola.
Allora poi non indietreggeremo di un solo passo, non taceremo che dopo il silenzio dell'avversario.
Davanti ai ranghi angelicati, nostri compagni d'armi, noi lo giuriamo al Cristo, Re della gloria.
Chiunque rinnegherà questo giuramento, sarà per noi e per gli angeli, rinnegato.
Niente per noi, Signore niente per noi, ma per la sola gloria del Tuo nome.

   Amen

venerdì 21 ottobre 2011

C'E' SEMPRE UN PONTEFICE DI MEZZO!

PAPA URBANO II
LA I CROCIATA


Le crociate rappresentano uno degli eventi più tragici della storia della cristianità!
Quanti interessi si sono incontrati nel tentativo di prendere possesso della città, ritenuta Santa, dalle tre principali religioni monoteistiche! Ed insieme ad essi è affiorato il puro spirito cristiano, sebbene storicamente, venga fatto risalire al periodo immediatamente successivo alla conquista, nel 1099, di Gerusalemme.
E' nel 1095, durante il Concilio di Clermont, che Papa Urbano II lancia l'appello alla "cristianità" per correre in aiuto dei fratelli dell'Impero bizantino, contro i turchi selgiuchidi, che minacciano anche le frontiere occidentali.
Il pontefice desiderava portare aiuto all'imperatore Alessio Comneno. Ma il primo tentativo fu disastroso, con la Crociata dei Pezzenti, animata da Pietro l'Eremita, che terminò nel sangue.
Vennero sterminati dai selgiuchidi non appena giunti in Anatolia, ben lontani da Gerusalemme, la Città Santa.

LA REALTA' SUI CAVALIERI DEL TEMPIO DI SALOMONE

JACQUES DE MOLAY
Partiamo dalla fine


E già!
Perchè là dove tutti vedono la fine dell'Ordine del Tempio, nasce una nuova realtà, più forte e più dinamica che mai e, soprattutto, meno ingenua!
Il 18 marzo dell'Anno di Nostro Signore 1317, Jacques De Molay e Goffroy de Charney, ultimi elementi dell'Ordine dei Cavalieri Templari e, rispettivamente, Gran Maestro e Precettore di Normandia, vengono bruciati vivi a Parigi, l'Ordine viene ritenuto distrutto.
Una grandiosa opera dell'allora Re di Francia Filippo il Bello e di Papa Clemente V, portano alla scomparsa del Tempio.
Ma l'Ordine è tutto tranne che morto, defunto e seppellito!
Piuttosto lo stesso anno moriranno, senza possibilità di errore, sia il re di Francia sia il pontefice.
L'Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone vive e prospera, lontano dalle braccia fameliche della Chiesa e di sovrani senza scrupoli.